martedì 29 settembre 2009
FIGLI DI UN DIOBO' MINORE
E' meglio la Superbike o la MotoGp? Son piu' forti i piloti della SBK o quelli del Motomondiale? Sono questi gli interrogativi che si sentono piu' spesso ogniqualvolta c'e' un salto di categoria da una parte e dall'altra e la risposta che mi viene spontanea e': BOH?
Non esiste il discorso che vuole i piloti divisi geneticamente per categorie e si fa presto a dire che nel Motomondiale i piloti Superbike non hanno brillato, ma si fa ancora piu' presto a smentire tale diceria.
Gli americani degli anni '80-'90, tanto per cominciare venivano da quella che era praticamente la Superbike di allora. Piloti che da ragazzini correvano nel dirt-track e in 250 per poi passare alle grosse 4 tempi di serie come Honda CB e VF, Yamaha XJ, Suzuki GSXR. Roba che oggi farebbe ridere eppure quando arrivavano in 500 erano fortissimi da subito: Lawson, Rainey, Schwantz e ancora prima Roberts e Spencer. Voi direte e vabbe' quelli erano fenomeni a prescindere. Pero' Honda, Yamaha e Suzuki li misero subito in prima linea sulle loro moto migliori.
Oggi pero' non accade piu', vediamo perche'.
Innanzitutto si tratta di categorie (SBK e MGP) dove corrono mezzi che hanno alcune cose in comune e altre no. Tra le cose non in comune ci sono le prestazioni, a favore del Motomondiale. Il perche' e' intuibile. Sono prototipi e non devono derivare da un mezzo regolarmente posto in vendita. Il che permette soluzioni di motore e ciclistica piu' costose e raffinate. In SBK molte parti sonno svincolate dalla serie ma non quanto la MotoGp e quindi nonostante potenze oramai simili grazie alla differenti cilindrate (800 contro 1000 e 1200cc) le MotoGp sul giro sono POTENZIALMENTE piu' veloci.
Sottolineo potenzialmente perche' sulla moto sale un componente fatto di carne, ossa, nervi e testa: il pilota. E qui il confronto si fa piu' opinabile perche' gli scambi da una categoria all'altra generano sempre discussioni feroci.
La mia opinione e' che uno puo' pure nascere pilota per talento e possibilita' (economiche e non) ma di certo non nasce pilota di superbike o di qualsiasi altra categoria.
E' vero invece che il livello generale dei piloti va salendo in MotoGp e scendendo in Superbike, ma questo e' dovuto alle scelte dei piloti stessi (v. ingaggi). Chi vince con le derivate dalla serie desidera andare nel Motomondiale anche perche' girano piu' soldi.
"Scendono" in Superbike invece piloti che non trovano posto in MotoGp o per sopraggiunti limiti di eta'. Come Hopkins, Checa, Barros e Biaggi. Cio' determina un impoverimento della Superbike che da quando esiste la MotoGp ha donato sempre i suoi MIGLIORI piloti, mentre la MotoGp ha dato i ... "meno migliori". E il fatto che ci siano sempre meno moto e meno sponsor fa si' che basti una stagione sbagliata per ritrovarsi senza sella.
Tuttavia se uno guarda i tempi trovara' gente che in MotoGp va piu' piano delle Superbike sulla stessa pista. Ecco questi se non vanno piu' forte di un Haga o di uno Spies con una MotoGp, ancor piu' difficilmente lo faranno con una SBK.
Oggi e' sempre piu' difficile il passaggio da una all'altra categoria mantendendo una certa competitivita' per questione anche di sponsor e materiale a disposizione.
Dire che il pilota SBK "non e' abbastanza bravo" per fare la MotoGp e' un discorso che non si puo' fare senza tenere conto di quelle che sono le effettive possibilita' dell'intero pacchetto.
Ci sono piloti validi della Superbike che in MotoGp son diventati piloti di serie B prima ancora di cominciare: team privati o ufficiali non vincenti e non solo per colpa del pilota.
Edwards era 2 volte Campione SBK con la Honda e fini' all'Aprilia che non andava nemmeno a calciarla pur facendola progredire rispetto all'anno precedente. Parlo del "primo" Edwards e non quello che oggi va forte solo in prova e poi si impegna in gara solo quando c'e' da firmare il nuovo contratto.
Il suo compagno era un Haga che, da miglior specialista Yamaha delle 4 tempi, venne mandato l'anno prima allo sbaraglio con ... una vecchia YZR 2 tempi contro le motogp.
Vermeulen, da speranza della SBK, e' finito in una Suzuki dove comunque ha fatto vedere belle cose nell'anno di grazia 2007 dove un po' le Bridgestone e un po' il bagnato lo han portato sul podio. Ma certo non si puo' pretendere che Chris vinca i Gp con una moto che i Gp non e' in grado di vincerli come invece poteva la moto che aveva in Superbike.
Suo compagno nel 2007 era lo stesso Hopkins che pero' e' sparito pure in SBK piu' forse per problemi suoi che non di adattamento.
Toseland sta deludendo e medita il ritorno in SBK come fece Bayliss, il quale poi si prese la rivincita a Valencia dominando. E pensare che l'avevano bollato come non all'altezza della MotoGp.
All'altezza era invece considerato Barros, ufficiale Yamaha e ufficiale Honda, dopo esserlo stato anche di Suzuki e Cagiva, in grado di rivaleggiare nel 2002 con Rossi sulla RC211V. Eppure con la Honda CBR in Superbike non ha fatto sfracelli, cosi' come non li sta facendo Carlos Checa.
E che dire della Classe 500 dove gente come Fogarty corse solo con team minori rischiando di vincere con la Cagiva il Gp d'Inghilterra e torno' alle 4 tempi.
O Troy Corser che da campione del mondo SBK nel 1997 disse che non erano nemmeno tonde le gomme che gli passavano in 500.
Si torna allora al discorso di prima e cioe' che i piloti del Motomondiale non sono superiori a prescindere, anzi chi era mediocre "di la'" si e' confermato tale pure in SBK. Insomma non mancano esempi deludenti in tutte e due le direzioni. Ci sono quelli della SBK che han deluso in MotoGp ma ci sono anche quelli che venendo dal Motomondiale non han trovato in Superbike un ambiente "facile".
Mentre chi era tutto sommato valido e in grado di vincere le gare di MotoGp come Biaggi, si e' attestato su livelli simili pure in Superbike pur essendo avanti con gli anni.
John Kocinski, dopo la vittoria e diversi podi con la Cagiva 500, brillo' pure in Superbike con Ducati e Honda fino a vincere il titolo trovando mezzi piu' competitivi di quelli che gli offrivano per restare nel Motomondiale.
Allora forse piu' che parlare di piloti SBK e MotoGp bisognerebbe guardare anche se i suddetti piloti sono stati messi, caso per caso, nelle condizioni di far bene cosa che capita quasi sempre per quelli che dal Motomondiale vanno in SBK e quasi mai per chi fa il contrario. Poi un conto sono i campioni e un conto sono gli outsider tanto per fare una prima distinzione.
Purtroppo i campioni SBK sono arrivati in 500/MotoGp in eta' avanzata rispetto ai teenager della 250 o dopo troppe stagioni con le derivate di serie e nessuno di loro ha avuto DA SUBITO la possibilita' di primeggiare. Ovviamente arrivare in MotoGp a 20 anni e aspettarsi risultati a 24-25 dopo alcuni anni di esperienza non e' come arrivarci a 26-27 con la pretesa che si vinca subito, per poi magari venire cestinato altrettanto subitamente in caso di insuccesso.
Eccezione che conferma la regola e' stato Hayden: da ventenne campione AMA-Superbike e' stato portato dalla Honda in MotoGp immediatamente. Alla quarta (!!) stagione da ufficiale HRC ha vinto il mondiale. Un'occasione del genere, in tempi recenti, non l'ha mai avuta nessun pilota Superbike.
E qui sta il punto: chiunque venga dal Motomondiale trova in Superbike un mezzo competitivo, mentre chi arriva dalla Superbike anche con uno o piu' titoli mondiali viene messo in secondo piano.
Cosi' accade che Pedrosa o Lorenzo passano dalla 250 alla MotoGp con i team ufficiali, mentre i campioni della SBK no. Mai.
Pure Spies, per regolamento, non potra' essere ingaggiato da un team ufficiale nel 2010, ovvero diventa lettera scritta una legge gia' dettata dal mercato piloti: Superbike? No grazie. Il che rende oltremodo difficile apprendere i segreti di moto quel tanto piu' veloci da richiedere un adattamento ai piloti. E correre in un team con pochi mezzi, senza i migliori tecnici e con sviluppo limitatissimo finisce col limitare anche i progressi del pilota che magari "c'e'" ma non e' messo nelle condizioni ideali. Tanto per fare un esempio di quest'anno: quante gare son passate prima che il nuovo traction control Yamaha venisse montato anche sulle M1 di Poncharal? E quante modifiche e/o evoluzioni ci sono state nel frattempo sulle moto ufficiali?
Non si puo' negare che passare a una moto piu' potente e piu' veloce sia sempre per il pilota una sfida piu' dura.
In termini di tempi sul giro tra una 250 e una Superbike non c'e' troppa differenza e per entrambi il passaggio alla MotoGp richiede comunque un pediodo di apprendistato.
Per i piloti della Superbike, a quanto dicevano Troy Bayliss e altri era la velocita' di inserimento la cosa piu' difficile, l'ostacolo mentale e di affiatamento col mezzo che lo portava a entrare piu' piano di quanto fosse possibile in realta'. Una cosa a cui ad esempio sono piu' abituati i piloti delle agilissime 250.
Pure Rossi (nel passaggio inverso) confermo' alla 8H di Suzuka che una Superbike si muoveva "un po' a rallentatore" rispetto a una moto da gran premio e che cio' lo costringeva ad anticipare frenate, movimenti e traiettorie o si trovava fuori se provava a costringere la VTR a fare la Gp.
Altri tempi, si dira'. Pero' fondamentalmente i problemi rimangono simili.
Per i piloti della 250 e' invece soprattutto l'enorme differenza di potenza (e' oltre che doppia) la cosa a cui prestare maggiore attenzione e meno la manovrabilita' del mezzo. Anche nei recenti Ducati al Mugello, dopo quelli di Brno, Pasini ha dichiarato che una motogp non e' poi cosi' diversa da una 250 e che si e' divertito. Magari si riferiva al "feeling" col mezzo dimenticandosi pero' di aprire il gas: 1.52 al Mugello lo fanno pure le 250...
Tuttavia alla fine sia chi viene dalla 250 che dalla Superbike, qualcosina deve impararla. Cio' che non si capisce e' perche' su un campione 250 si punta ad occhi chiusi e su un campione SBK no.
Ci son infatti piloti che non han vinto nulla nemmeno in 250 ma trovano posto comunque in MotoGp (De Angelis, Espargaro, Talmacsi, Takahashi, Pasini). Gli stessi posti che sono il massimo per chi in SBK vince per davvero ma continua a suscitare diffidenza. In soldoni, il detentore di un titolo SBK conta quanto uno che ha vinto anche una sola gara in 250.
Ma forse qui non e' piu' una questione di piloti, ma di altre cose che c'entrano poco con lo sport.
Anche la gara di Imola a suo modo ha dimostrato questo, cioe' l'inesistenza di una linea di demarcazione fra le varie categorie, una lavagna coi buoni e i cattivi.
Simoncelli e' caduto in gara 1 senza brillare, fosse stata una gara unica sarebbe stato un fallimento. Per fortuna ci sono 2 manches e nella seconda ha fatto sorpassi spettacolari ed e' giunto 3°, bravo. Ma chi ha vinto?
Ha vinto Fabrizio, autore anche della pole, lo stesso Fabrizio che a Brno con la Ducati aveva fatto una figuraccia ritirandosi per un problema muscolare quando era ultimo. Domenica aveva un braccio praticamente paralizzato ed ha vinto. Ora se si considera superiore la MotoGp nel DNA, Simoncelli e' meglio che passi alla Superbike o fara' in MotoGp peggio che Fabrizio!
Ovviamente non e' cosi', va solo dato il tempo di capire al meglio le rispettive categorie.
Pero' la sera a Controcampo non c'era Fabrizio ma Simoncelli a fare la marchetta per il suo libro.
Libro che per inciso non ha molto senso perche' si tratta della biografia di un ventenne fatta solo per monetizzare la sua popolarita' e redatta nientemeno che da Sudore Beltramo, lecchino ufficiale del Sic. Il libercolo era in origine di oltre 900 pagine, poi Paolone ha tolto le bestemmie e qualche parolaccia ed e' diventato di sole 144.
Comunque all'ospite Sic anziche' porre quesiti, magari banali, sulla Superbike han preferito chiedere di Biaggi vista l'anomalia di dividere il box col "nemico" del suo "amico" Rossi. Come se a Simoncelli dovesse star sul cazzo per forza uno che sta sul cazzo a loro perche' sta sul cazzo a Rossi. Capito? A corredo il solito giro di filmati col Sic che spara parolacce a raffica. E tutti a ridere.
Anche se non era una trasmissione dedicata ai motori ha perfettamente reso l'idea di come merdaset intenda il motociclismo: non gliene frega nulla, l'importante e' che ci sia qualcuno facilmente riconoscibile e che sia simpatico ai telespettatori. Insomma meglio uno che arriva terzo e dice "cazzo" e "cagate" in tv di uno che vince senza fare il matto.
A me Simoncelli fa ridere, pero' mi fa un po' pena vedere che la sua popolarita' e' legata piu' al suo modo di parlare e ai modi rozzi che non al resto (discorso identico per Pasini che non sta facendo grandissime cose).
Non sia mai che a furia di cercare il "Nuovo Rossi" invece di trovare il nuovo Valentino ci ritrovassimo ... Graziano.
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Interessante come sempre il blog di gigler,comunque concordo anch'io sul fatto che Simoncelli faccia un pò pena,se paragonato a Rossi quest'ultimo diventa un lord.Trovo davvero inutile e anche di cattivo gusto tutte quelle parolacce e semibestemmie gratuite,ma purtroppo sono questi i "piloti" che la maggior parte delle persone che guardano il Motomondiale vuole vedere.Ha ragione però Simoncelli a dire che in Superbike c'è un ambiente migliore,a mio parere la superbike sta al rugby come la Motogp odierna sta al calcio,nella prima ci si "ammazza" e poi finiti la gara tutti amici come prima,nella seconda prevalgono gli interessi monetari e il primeggiare su tutto e tutti...
RispondiEliminaSi effettivamente è un discorso che non fa una piega. Soprattutto il punto che è facile dire (come ha fatto Sudore Beltramo in un servizio penoso tempo fa) che "i piloti della motogp sono meglio di quelli della sbk".
RispondiEliminaIl fatto che abbiano raccolto poco non significa che siano delle seghe, perchè si che conta il pilota...ma nel nostro sport preferito c'è anche un team intero che lavora e un mezzo meccanico da portare.... vado per esempi, i primi che mi vengono in mente:
Colin Edwards nel 2002 vince il suo SECONDO mondiale SBK con Honda HRC team interno battendo Troy Bayliss (mica fusaie...), decide di passare i motogp...bene...che motina gli daranno? APRILIA RS3....che come scritto da Boa non andava manco a calci. Idem con Haga nel 2000 sfiora il campionato del mondo in SBK con la R7 e nel 2001 lo sbattono su una spompata YZR500 2T del team privato RedBull, stessa storia nel 2003 che si ritrova la "sempreverde" RS3.
Stesso destino per la coppia Hodgson/Xaus, rispettivamente campione e vice nel 2003 su Ducati 999 ufficiale nel 2004 vengono messi nel team Pramac D'Antin (che già un team di primordine non è) su una Desmosedici peggiore di sempre (andavano di merdissima le ufficiali pensate un pò i satelliti).
Idem Toseland, 2 volte Campione SBK con due marche diverse = M1 di Topo Gigio con Tech3.
Bayliss è inutile parlarne credo, in honda con Pons avrebbe fatto male chiunque nel 2005.
Corser invece da campione del mondo su Ducati nel 1996 passa in 500 in Yamaha con un team privatissimo e gomme Dunlop (grazie al cazzo che diceva che non erano tonde).
Kocinski anche non si salva, anche dopo il titolo SBK nel 1997 e le belle cose fatte vedere nel motomondiale gli anni precedenti il massimo che ottiene è una NSR privata senza sponsor con Kanemoto.
Il peggio è Byrne...da campione BSB 2003 e vincitore di entrambe le manches di Brands hatch come wild card in WSBK...viene messo su una ........ RS3!!!! (è una maledizione la rs3) e l'anno successivo su una fiammante PROTON-KTM fatta da Kenny Sr....CHE CULO!
Anche Vermeulen purtroppo ha avuto lo stesso destino di capitare in un team dove non vincono nulla da anni, peccato perchè con Ten Kate aveva dimostrato di saperci fare eccome.
E io dico: stessa sorte toccherà a Spies...e allora tutta Mediaset a dire "eeehhh l'avevamo detto che in motogp erano migliori"
...mavvaffanculo....
Io non capisco perché si cerchi di negare l'evidenza, edwards ha corso sì il primo anno con l'aprilia (la gavetta in motogp l'han fatta quasi tutti del resto) ma poi è andato sulla honda assieme a gibernau (finendogli SEMPRE dietro, quando lo spagnolo vinceva) e poi nel team ufficiale yamaha, che ha vinto due titoli e moltissime gare, senza portare MAI una vittoria.
RispondiEliminaDiscorso simile per bayliss, in ducati le ha sempre prese da capirossi (non certo un fenomeno )e alla honda da barros.
E questo solo per citare quelli che sono stati indubbiamente i due migliori piloti della sbk ad approdare i gp.
Spies, che ritengo sia realmente un talento, avrà una storia del tutto diversa.
Il tutto senza sputare sulla sbk, categoria divertentissima ed estremamente avvincente, ma qualche gradino sotto alla motogp in quanto a professionalità.
Michele sinceramente non sono d'accordo.
RispondiEliminaQui non nega l'evidenza nessuno, cioè è vero che in GP i vari piloti SBK non hanno fatto sfaceli, però è altrettanto vero che pochissimi di loro (quasi nessuno) sono stati messi in condizione di esprimersi al meglio.
Edwards ok, è stato ufficiale yamaha, ma parliamoci chiaro.....da almeno 6 anni a questa parte corre per contratto. Agonisticamente parlando è l'ombra di quello che era ai bei tempi.
Sicuramente non era e non è più veloce di Rossi (si è visto anche alla 8h di suzuka), però io credo che il Colin del 2001/2002 era migliore di molti dei fantomatici "18 cavalieri" di meda.
Bayliss....beh....il primo anno nel 2003 si difese bene come debuttante e fece anche diversi podi. Poi la Ducati decise di seguire troppo le scelte di Capirossi nello sviluppo col risultato di far quasi naufragare il progetto. (e non è a prima volta che capirex fa cazzate con le moto, basta vedere che sta smerdando la suzuki anno dopo anno).
Quando a fine 2004 finalmente a Borgo Panigale diedero un attimo retta a Troy i risultati furono.... 3 podi in 4 gare.
L'anno con Pons non fa quasi testo...un team privato e agli sgoccioli (fu l'ultimo anno del team manager iberico in GP) con moto iper-standard e senza aggiornamenti costanti non può certo garantirti chissà cosa. Tralaltro quell'anno la Honda chiese a Bayliss di partecipare alla 8h di Suzuka con il team SEVEN STARS! (pensa te...) ma Troy rifiutò per diversi motivi, uno tra cui quello della mancata assistenza nei suoi confronti. Per il resto con una moto decente l'australiano ha dimostrato di andare forte eccome....valencia 2006 ne è la prova.
E' facile dire "sono un gradino sotto", ma se poi ti vai a guardare i risultati dei vari piloti da GP passati in SBK....vedrai che si salva solo Biaggi! Che già faceva cose decenti nel motomondiale. Tutti i vari Laconi, Checa, Tamada, Nakano, Barros, Rolfo, Nieto, McCoy, Abe, Cardoso...non è che hanno sfondato tutto eh...anzi.
Riguardo il discorso "professionalità" non penso sia carino dire così, perchè sembra quasi che la sbk sia fatta alla cazzo di cane, invece se ti vai a fare un giro nei box dei vari team vedrai che anche là invece ci sono fior fior di tecnici e ingegneri :)
Forse non mi sono espresso bene, io non considero certo edwards e bayliss due fermoni, tutt'altro, ritengo che abbiano ben figurato anche in motogp, non è che per essere considerati bravi piloti bisogna battere tutti i record.
RispondiEliminaPerò hanno fatto il salto (o passaggio dipende da come la si vede) di categoria erano al top della loro carriera, e pur ben figurando, non sono riusciti a ripetere i fasti della sbk.
Il salto all'incontrario invece ha sempre visto il passaggio di piloti mediocri che in gp avevano combinato poco (checa) o nulla (tutti gli altri).
Un discorso a parte lo meritano kocinsky e biaggi, il primo in sbk ha vinto il titolo, il secondo, pur arrivando in veneranda età ha sempre ben figurato, cogliendo vittorie e ottimi piazzamenti.
Il tutto mi porta a concludere che in motogp c'è un livello di competitività decisamente più alto e che la sbk, al pari della 250, è un ottimo bacino per i futuri campioni della classe regina.
Il che non significa che ci sia più spettacolo, io stesso tendo a preferire la sbk, ma i discorsi sull'ambiente sereno e tranquillo lasciano davvero il tempo che trovano, in quanto sono solo una logica conseguenza dei minori interessi economici.
In effetti Michele i livelli tengono conto (e molto) di chi e come si trasferisce da una parte e dall'altra: vanno in motogp i migliori della sbk, mentre in quest'ultima svernano piloti di scarso successo e/o avanti con gli anni.
RispondiEliminaQuel che dico nell'articolo e' esattamente questo con l'aggiunta che quelli del motomondiale trovano molto spesso condizioni ottimali per esprimersi (v. team ufficiali e moto competitive) mentre i campioni sbk di la' trovano moto private o poco competitive.
La dimostrazione migliore e' Haga: da manico dei 4T gli diedero una vecchia 500 2T nell'anno della MotoGp e poi una schifo di Aprilia.
Tornato in SBK non ha fatto granche' con la RSV gommata Dunlop a dimostrazione che con mezzi poco competitivi non si va da nessuna parte.
Poi con la Yamaha e' rinato e adesso con Ducati lotta per il mondiale.
Passare in motogp per correre con una Honda privata o una Suzuki NON e' garanzia di successo.
Edwards era uno dei migliori piloti Honda e gli diedero una Aprilia che non andava.
Poi hai ragione a dire che si sia impegnato poco e non abbia fatto grandi risultati, ma Colin e' un po' strano: se motivato e su certe piste fa tempi paragonabili ai migliori ma non ha continuita'. Capace di salire sul podio piu' volte e star coi migliori ad Assen e Donington per poi magari sparire altrove.
Certamente poteva fare meglio e non e' a livello di Rossi, pero' mi chiedo cosa avrebbe potuto combinare se messo nelle condizioni di Hayden.
Discorso Bayliss e' anche colpa della Ducati: all'esordio nel 2003 provarono 3.000 soluzioni e le migliori si rivelarono quelle preferite da Troy, nel 2004 la stagione fu disastrosa e porto' a scegliere le Bridgestone.
Con una moto degna (la GP6) ha dimostrato che scarso non e'.
Non si sta dicendo che quelli della SBK sono meglio di quelli della motogp, ma che andrebbero trattati con maggiore rispetto, almeno quanto certi piloti della 250 se non altro e messi in condizione di ben figurare.