martedì 1 giugno 2010

CASCATA O CASSATA?


Che la distribuzione possa far rumore si sapeva, ma mai ai livelli di quella dell'Aprilia RSV4 con la quale il 52enne Massimino Biaggi si e' portato in testa al mondiale Superbike.
E' cosi' partita la campagna "Dagli al Prototipo" che nello specifico e' una campagna di odio profondissimo verso la moto veneta e al suo 64enne cavaliere.

AL PROTOTIPO! AL PROTOTIPO!
Gia' lo scorso anno l'arrivo della V4 di Noale fece storcere il naso ai piu' anche perche' la moto era in pista e non nei saloni ed era quindi un po' difficile far credere che fosse derivata da qualcosa di... inesistente.
Ma come e' possibile che a meta' stagione venga cambiato radicalmente il sistema di distribuzione? Semplice con un kit apposito messo a disposizione dei clienti. Mangio una merda se ne vendono anche solo uno su una moto stradale.

E' un sistema quello del kit a corredo gia' ampiamente utilizzato da altre Case, forse in maniera ancor piu' radicale e a costi sempre proibitivi. Vale la pena ricordare i kit di potenziamento dell'invendutissima Yamaha R7 disponibile con 3 differenti potenze o il kit totale per la Honda VTR che nel complesso costava piu' della moto stessa, tant'e' che consisteva in TUTTO tranne il telaio, perche' gia' quello era fatto ad hoc.
Il regolamento infatti permetteva una costruzione ex-novo di un telaio rispettando (almeno) il disegno originale. Voi capite che a quel punto di derivato rimaneva ben poco.

Ma chi e' senza peccato scagli la prima pietra come diceva quel famoso cantante (mi pare...). La storia delle competizioni derivate dalla serie e' piena di omologazioni a dir poco cervellotiche se non truffaldine. Pure nelle 4 ruote si registrano precedenti clamorosi. Tanto per dirne uno, l'Alfa Romeo a inizio '90 omologo' la 155 "Silverstone" che serviva per correre nel turismo britannico (BTCC) dove si presento' con un inedito spoiler gigante.
Lo spoiler sulla versione di serie c'era, ma le staffe per alzarlo erano nel baule. Gli inglesi alla fine ammisero l'auto ma senza le famose staffe anche se ormai il campionato l'aveva vinto.

LE MOTO IMPOSSIBILI

Ma nella SBK questo crea un precedente un po' piu' grave degli altri che potrebbe portare a snaturare del tutto queste competizioni.
Gia', perche' gia' oggi di derivato c'e' ben poco, nonostante i regolamenti lo impongano.
Da settimane si parla ad esempio di team interessati a correre con la BMW, ma se fosse vero lo spirito della regola, non ci sarebbe bisogno di chiedere a Monaco la disponibilita' di moto ma basterebbe comprare una S1000RR, prepararla e via.
Invece no. La moto DA CORSA e' praticamente un prototipo e non una S1000 preparata, tant'e' che persino al TT e' in arrivo l'invasione "tetesca" a cavallo di moto ufficiali. Se pensate che Guy Martin e' il 2° giro piu' veloce di sempre ottenuto con la SUA moto voi capite bene dove si andra' a parare.

Non parliamo poi della Yamaha R1 che forse sarebbe meglio chiamare M1, nessuno si chiede come mai una delle piu' diffuse supersportive sia presente solo in forma ufficiale con 2 esemplari?? E poi perche' ha i buchi al posto dei fanali e non la carena chiusa?
Idem per la vendutissima CBR1000 che viene costruita da Ten Kate e HRC, al salone ne trovate solo la copia conforme. E che dire della Suzuki se persino patron Batta si lamenta del poco supporto da parte del Costruttore??
In Casa Ducati invece non inganni la presenza di diverse moto private: alcune di esse sono moto "factory" delle annate precedente cedute a strutture esterne, altre sono le versioni clienti "RS" che in un Ducati Store non troverete mai ma vengono fatte su ordinazione per i team.

IL NEMICO ALLE PORTE
Insomma, in vista dell'esordio della Moto1 con regole simil-SBK forse sara' il caso di rivedere i criteri di omologazione, restringendo il numero di modifiche possibili con o senza kit e magari (ma e' un sogno) autorizzare solo l'uso di moto VERE prese dalla catena di montaggio con telai e motori veramente di serie.
Anche perche' 20 anni fa i privati le moto le compravano e di categorie tipo SBK o nazionali vedevano al via effettivamente moto di serie preparate e non moto da corsa camuffate.
Solo che mentre prima c'erano la Honda RC30 al posto della VFR e la Yamaha OW01 al posto della FZR, adesso nel salone trovi CBR e R1 ma la controparte corsaiola e' ancora piu' distante e i costi salgono.

Finora si e' ragionato di Moto1 VS Superbike in termini di passaggio di team e Costruttori verso i prototipi sfruttando la possibilita' di utilizzare motori di serie, ma in realta' le Case impegnate ufficialmente (come confermano Preziosi e Dall'Igna) continuerebbero con motori proto e verosimilmente cosi' faranno pure i team satellite con le loro versioni "clienti".
Semmai si rischia l'inverso e cioe' che prototipi imparentati vagamente con le SBK diventino effettivamente protagonisti della Superbike.

Allora sara' forse il caso di virare decisamente verso cio' che di vero c'e' nel mercato. Che poi son moto da 180cv originali, arrivare a oltre 200 ci vuol poco e rimarrebbero delle signore moto.
Adesso siamo a quota 230cv con tendenza a salire. Lasciamo pure che Max vinca il suo titolo con l'Aprilia, a 76 anni suonati se lo merita anche, ma poi diamoci una regolata.

Per il bene di tutti, anche dei piu' anziani.

5 commenti:

  1. non sono completamente d'accordo.
    sulla storia aprilia ti do ragione li non si tratta di elaborazione del motore ma di cambio della struttura e alla fine i kit a cascata di ingranaggi rimarranno invenduti... anche la costruzione del nuovo modello replica da 200cv fatto solo per la pista mi da da pensare che sotto sotto ci sia qualcosa in programma per il futuro. per quanto riguarda la categoria in generale la sbk prevede l'utilizzo di moto stradali elaborate con un certo regolamento e secondo me honda come anche suzuki e kawasaki non hanno nulla di cui rimproverarsi perchè loro vendono le moto a team esterni (tenkate alstare) che a loro volta le preparano affidandosi elle proprie capacità di preparatori e a partner tecnici di parti speciali di elaborazione (ciclistica, elettronica...) ma senza ricevere troppi aiuti dalle case tant'è che battà è in lite con suzuki proprio perchè non sta ricevendo alcun aiuto tecnico per giocarsi il mondiale contro il prototipo aprilia... anche yamaha è andata fuori strada costruendo prima la moto per pista e omologandola poi per la strada così anche come bmw e ducati. detto questo penso sia giusto preparare le moto e non tenerle come dici tu, come se fossero appena uscite dalla catena di montaggio, per questo tipo di moto c'è la categoria superstock1000

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  2. Guarda che sulla preparazione sono d'accordissimo (piu' sulla ciclistica, meno sul motore), basta che parta da un modello veramente stradale e che questa preparazione sia possibile anche per i privati.
    E' la base di partenza che va presa dalla catena di montaggio, oggi invece (e me lo confermi) le moto ufficiali di alcune Case sono state fatte prima per la pista e poi omologate (Aprilia, BMW...) e altre senza un appoggio massiccio (Suzuki e Kawasaki) rischiano di perdere terreno.

    Se il regolamento o la gestione delle omologazioni fosse veramente interessato alla serie, Batta non avrebbe motivo di cui lamentarsi per esempio e i team che vogliono la BMW potrebbero farsela da soli.

    Oggi come oggi e' impensabile anche solo vincere il CIV con moto che non siano ex-moto ufficiali.

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  3. Oggi, ieri, avanti ieri, .'altro anno, il secolo scorso, cimicimila anni fa... si invecchia leggendo/scrivendo in questo blog. Cmq sono daccordo con l'analisi sui prototipi (al plurale).

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  4. "si invecchia leggendo/scrivendo in questo blog"

    Scusa puoi spiegarti meglio?

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  5. l'articolo parte con il battesimo di Max. Ma ecco che al secondo rigo già si cresima e al terzo torna dal militare. Il secondo paragrafo inizia con max trentquarant...cinquantenne e finisce con i suoi settantanni.
    E' lo stile che ho notato. Non lo trovo spiacevole, anzi lo trovo curioso. Solo lo stavo rimarcando.
    Buon lavoro e aspetto il prossimo post. Ciao da Giò

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