mercoledì 8 luglio 2015

UN TROFEO INFERNALE

Spesso capita nello sport, anche amatoriale, che le aspettative superino i risultati provocando delusione. Molto più raramente, quando non ci si aspetta nulla, arrivano le soddisfazioni.
E' il caso di questa torrida Master Cup dove per l'appunto non ci aspettavamo nemmeno di finirla e invece, grazie a una serie di circostanze, il nostro Fabrizio Merlin si è pure portato a casa una coppetta.



Si comincia col solito gazebo privo del superfluo: una moto e una cassetta per gli attrezzi. Ma tanto basta per attirare qualche curioso. Un tizio chiede:
- Ma "Merlin" è un nome o il soprannome?
- E' un soprannome -risponde secco- in realtà io faccio il mago. Vedi quella valigia? Dopo ogni gara taglio in due l'ombrellina.

Questa gara è l'occasione per provare diverse novità. Si va dal motore fresco di restauro, all'elettronica, alle gomme Pirelli etc etc. Tutte cose importanti per carità, ma al Merlo piace di più mostrare il casco (veramente fantastico) e fare qualche giro. Peccato che il caldo tolga davvero ogni voglia di correre.
Con noi sotto il gazebo a godersi il fresco di oltre 40° c'è anche Mattia Vescovi che subito ci dice la novità: il regolamento prescrive protezioni dei carter imbullonate che ovviamente non abbiamo.
Ma grazie alla grafica accattivante e a uno scambio di persona (i commissari credono che il pilota sia io...) ci lasciano passare le verifiche con la promessa che sistemeremo tutto prima della gara.
COSA CHE ABBIAMO FATTO OVVIAMENTE (sia mai che ci arrivi una squalifica a posteriori).

Dicevamo del caldo... beh è tale che il Merlo prende appena un turno di libere e si gode mattina e pomeriggio a girellare per il paddock e a guardare gli altri girare dalla comoda tribuna centrale lato Correntaio. Subito noto che i concorrenti sono pochissimi, il paddock è deserto, non si contano più di 10 moto per volta in pista e ce ne sono diversi più lenti di Fabrizio, quando ecco che arriva da Tokyo il messaggio che può dare una svolta a una carriera.
Direttamente dalla HRC, tramite Facebook, sul telefonino del Merlo appare:
"Shuhei Nakamoto ti ha invitato a giocare a "Diamond Dash"
Ridiamo per una ventina di minuti e andiamo a mangiare.

Dal turno di libere appare evidente che bisogna aggiustare i rapporti, il caldo non fa sembrare il motore granchè, ma nemmeno le velocità degli altri sono impressionanti così come i tempi.
Cambio della corona per le qualifiche e il Merlo conquista la 5° posizione. I primi 3 appaiono imprendibili (e lo saranno) ma sotto il podio è tutta da giocare.
Il secondo turno viene fatto con le stesse gomme perchè davvero non vale la pena sprecare gomma e nemmeno guardiamo i tempi.
Mattia invece cade nel cercare la prima fila. Nulla di grave, ma con la moto ancora da rimontare preferisce tuffarsi a bomba in una piscina gonfiabile.


Non so voi, ma io così tanta gente in mutande senza il mare non l'avevo mai vista. I piloti han solo 2 vestiti: tuta di pelle o braghette, tanto ci si scotta anche con la maglietta addosso.
Per la gara non portiamo in griglia nemmeno le termocoperte... potrebbero raffreddare le gomme. Però spiegami una cosa Bicio: perchè adesso che viene Michela "l'ombrellino" devo farlo io? Che poi in tutte le foto mi si vede solo il braccio o la panza? Vabbè...


Scopriamo così che sono stati unificati diversi Trofei e Bicio si ritrova in terza fila col 7° tempo, ma siamo fiduciosi... e infatti scazza la partenza...
Recupera prontamente il paio di posizioni perse e si getta all'inseguimento di un terzetto che va più o meno uguale. E qui possiamo rincuorare il nostro "Ziri": il motore spinge e anche parecchio, perchè non capita spesso di vedere un CBR superare una BMW sul rettilineo del Mugello.

Ma, lo ripeto fino alla noia, con questo caldo è già tanto riuscire a portare a termine la gara, il Merlo gira costante e miracolosamente con lo stesso passo delle altre volte (il che significa che in condizioni migliori si potrà fare sicuramente meglio), la moto scivola ovunque, le gomme tengono botta, il Merlo ci racconta di aver fatto le Arrabbiate di traverso beh insomma per me a parte la calura che gli ha tolto la parola per 20 minuti, si è anche divertito.
Chiude 7° ma a soli 2" dal 4° su 17 partenti. Mica male.

E mentre Michela e io lo innaffiamo come una pianta per farlo riprendere, dall'altoparlante si sente un annuncio che a noi grossomodo suona così:

- bla bla bla podio bla bla bla bla concorrenti bla bla bla MERLIN bla bla bla 

Cosa? Come? Ma soprattutto: perchè?!
Beh come vi dicevo la griglia era un misto di vari Trofei e a quanto pare dei 6 davanti solo 2 erano della Master Cup 1000 e quindi sì: Fabrizio Merlin va sul podio!!
Così gli tocca di rimettersi la tuta dalla quale l'avevamo appena estratto lasciandolo esanime sulla sedia in mutande e via senza nemmeno sapere da quale diavolo di scala si debba andare (no non è un frequentatore abituale di podi...), prendi il casco, no non lo porto, dammi qualcosa da bere e poi lascia l'aranciata sul podio.



Visibilmente emozionato, Fabrizio sale sul terzo gradino del podio dove gli danno pure una bottiglia con la retina chiusa al contrario. Praticamente la apre quando se ne sono andati tutti!
Ma chissenefrega! Siam tutti contenti! Anche Mattia è salito su un podio insperato dopo una gara che non gli era piaciuta per niente.
C'è poco da fare: se porti a casa una coppa tutto diventa più bello e gustoso anche più di una gara combattuta per un 20° posto. Ti porti a casa qualcosa che rimane il segno indelebile di qualcosa andato per il verso giusto... almeno per una volta!

E quindi che sia per i pochi iscritti, che sia un premio di consolazione per il caldo, che sia per il compleanno, noi dubbi non ne abbiamo: questa coppa Fabrizio te la sei meritata tutta.