lunedì 7 novembre 2011

PARADOSSI E PARACU...NETTE


Questa volta non vi parlerò di Fuorigiri. Non mi metterò a sfottere i soliti pirla della tv perchè quel programma di merda non l'ho nemmeno guardato.
Non parlerò nemmeno di Simoncelli, per il quale mi dispiace, ma che ha dato fiato ai soliti tromboni che han tutte le soluzioni in tasca... il giorno dopo. Non ne parlerò nello specifico perchè quel tipo di incidente si evita solo se si va in pista uno alla volta. Vi parlerò invece di una cosa che non capisco. Una cosa che trovo così stupida e folle che rende inutile le pur belle manifestazioni d'affetto per i piloti scomparsi.

Innanzitutto la sicurezza totale in moto non esiste. Nelle competizioni in genere non esiste. Si può fare tanto e tanto rimane da fare. Sui veicoli. Nelle piste. Nei regolamenti. Ovviamente c'è sempre qualcosa che sfugge, qualcosa che va corretto. Qualcosa che magari sembrava funzionare fino a che l'imponderabile non ha reso l'idea delle conseguenze di tale errore. Ma quel di cui vi voglio parlare non mi sembra così difficile da capire. Non è imponderabile. Mi sembra strano che nessuno vi faccia caso e lo trovo preoccupante. Anche se non so se devo preoccuparmi io o gli altri.

Nel motociclismo al quale mi sono appassionato i rischi erano anche maggiori a quelli odierni. Erano legati soprattutto ai circuiti, spesso concepiti per le auto (e non erano sicuri manco per quelle) e i mezzi erano decisamente più selvaggi. Meno potenti magari, ma disarcionavano i loro cavalieri continuamente.
Eppure anche i grandi campioni, anche i più temerari, di fronte a una cosa alzavano bandiera bianca: la pioggia.
Bastavano poche gocce e primi alzavano la manina, rallentavano, rientravano e aspettavano il da farsi. Ed erano piloti che sembravano fatti col meccano da quante viti avevano in corpo. Oggi no. Oggi che si sperimentano airbag nelle tute, oggi che le vie di fuga son chilometriche, oggi se non c'è l'air fence non corrono, oggi che si fanno le righe a bordo pista con vernice speciale, oggi che si usa l'erba sintetica oltre i cordoli per evitare l'erba vera che fa cadere, insomma tutto questo ben di Dio e poi?
Poi si corre sul bagnato con le slick.

Ma è possibile che nessuno se ne accorga? Io è dall'introduzione del "flag to flag" che non mi do pace. Volevo riparlarne già dopo l'Australia, ma poi l'incidente in Malesia ha riacceso le discussioni sulla sicurezza e io mi aspettavo che qualcuno ne parlasse di questa bizzarra regola. E invece niente. Il nulla assoluto. La direzione gara si limita a dichiarare la gara bagnata e i piloti son liberi di partire con le gomme pare loro. Se poi piove basta esporre la bandiera e via.
Quello però che nessuno sottolinea è che fermarsi a cambiare moto nel finale non lo fa nessuno. Perchè non si può recuperare.
I piloti si sa, sono animali strani. Loro i rischi li corrono sempre. Starebbe a quelli senza casco che dirigono la baracca fare una selezione eliminando almeno i rischi più idioti. E invece no. Lo spettacolo prevale.
Si dice infatti sia per esigenze televisive che le gare non si interrompono più. Ma allora mi chiedo: vale davvero la pena non dare la bandiera rossa nemmeno a pochi giri dalla conclusione?? Le vite dei piloti o comunque la loro salute, è meno importante di 6 minuti di diretta? Perchè non sto parlando di un'ora di interruzione a metà gara, ma di risparmiarci la gara di sopravvivenza a pochi giri dalla conclusione. A Phillip Island ne sono caduti tre a 4 giri dalla fine.

Con che faccia quelli che di mestiere la tv la fanno accusano la Bridgestone di fare gomme che non vanno in temperatura e poi pretendono che vadano in temperatura sotto l'acqua? Cos'è acqua calda?
Di certo non dovrei stupirmi di gente che vuole lo spettacolo, che vede nell'elettronica la causa degli incidenti senza sapere che prive di elettronica moto da 240cv sono INGUIDABILI. Basta rivedere il volo di Jorge Lorenzo a Laguna Seca per capire cos'è una motogp col motore in modalità "full power" per la partenza in prima marcia. Cosa credono che una moto che derapa lo faccia perchè è contenta come quando scodinzola un cane? Vogliamo meno elettronica? Bene facciamo scendere la cavalleria, sennò è tutto inutile. E certo passare da 800cc a 1000 non mi sembra il modo più efficace.

Insomma godiamoci le moto 1000cc, le sfide sul bagnato con le slick finchè non ci scappa il morto o il ferito grave. Dopo però evitiamo di dare la colpa a qualcosa che abbiamo finto di non vedere per anni.
Perchè non sempre quando è andata bene va tutto bene.