domenica 25 novembre 2012

PIU' ACQUA CHE MIGLIA



In molti mi han chiesto che fine avesse fatto il Merlo quest'anno. Effettivamente la stagione non è andata esattamente come pensavamo. Al punto che la gara del debutto è... quella finale.
A dire la verità avevamo cominciato puntualmente con la prima gara della Premier Cup disputatasi al Mugello, ma la pioggia aveva fatto rinunciare alla corsa Fabrizio quando già aveva la tuta addosso. La vera tragedia però è cominciata qualche giorno dopo in un normale turno di libere. Durante le verifiche della gara poi abortita, a Merlin era stato chiesto di spostare il filo del gas che rischiava di incastrarsi nel cupolino. Dico solo che, se fosse rimasto com'era forse non sarebbe successo niente. Spostandolo... è capitato di tutto. Al punto che in novembre ci si è ritrovati ancora sotto l'acqua, ancora col gas che da problemi, ancora per terra.
E' successo infatti che nel girarlo il "grano" non ha ingranato e il Merlo dopo poche centinaia di metri, al momento di inserirsi in una esse si è ritrovato la moto a palla. Nel cadere è andata distrutta la carena, svariati accessori, leve, pedane, forcellone segnato e soprattutto una clavicola fratturata. Stagione finita? Quasi.
Alessia Falzoni, spinta dal suo meccanico Davide era desiderosa di fare un'endurance. La scelta è caduta sulla 200 Miglia del Mugello, ma l'unico ad accettare la proposta è stato proprio il Merlo che così dopo una stagione di pressoché inattività, rientra... con la spalla ancora dolorante... in una gara di durata... in novembre... sotto l'acqua. Conoscete un modo migliore di riprendere il ritmo?



Arrivo il venerdì mattina al Mugello e noto subito aria di sbaraccamento. Al cancello nessuno mi chiede un cazzo, come un coglione parcheggio nel solito posto ma noto che nessuno controlla il paddock deserto. Addirittura i cancelli di accesso alla pista sono aperti e incustoditi, commissari nelle postazioni non ne vedo ed entro in pista a piedi appoggiandomi al guard rail senza reti tra me e le moto che stanno girando. Entrerei anch'io ma ho paura che una station wagon rossa lunga 5 metri non passerebbe inosservata. Il Merlo al telefono mi dice che sta arrivando:
- Fra 10 minuti sono lì... sono a Roncobilaccio!
Alla faccia dei 10 minuti! Ma che sei in elicottero? Vabbè meno male che c'è già Cave in un box a seguire dei test Ducati. Andiamo al bar per un caffè e si sente in lontananza qualcuno parlare a voce alta in ferrarese: chi volete che sia? E... no. Non sono passati 10 minuti ma quasi un'ora dalla telefonata.

Il programma è di prendere mezza giornata dalla Rhem per sgranchirsi. Praticamente il Merlo non gira in moto dalla caduta. Fabrizio mi vuole con sé all'interno del camper dove si prendono i turni e subito capisco il perchè. Dentro c'è una signora che parla contemporaneamente inglese italiano e tedesco. Una neolingua da personaggio di "Guerre Stellari". Usciamo senza capire a che ora si può entrare, ovviamente. Il Merlo gira pianino con gomme usate ma la fiducia nelle giornate seguenti è poca. La spalla fa male dopo pochi giri e il pilota cerca di sopperire al dolore con strani gesti tipo "hula hoop". Stanco di vederglielo fare chiamo in causa la Falzoni:
- Alessia, glielo dici tu che quel movimento non gli serve a un cazzo? Mi sta ubriacando.
Si discute di tattica e di lunghezza degli stint ma, osservo, dubito si finirà a pieni giri. Meglio fare stint più corti anche perchè il Merlo sembra decisamente fuori forma. Se ne rende conto, lo passano in troppi e fra i tanti nota una Panigale.
- Cave, ma il tuo amico gira con una Panigale? E' bravino.
- Te lo credo: è Neukirchner.
- Ah ecco mi sembrava entrasse un po' troppo forte nelle curve. Al Correntaio era a gas spalancato quando già frenavo.
- Beh sai dovrebbe fare il Mondiale, non la Premier...



Dopo qualifiche così così, la gara si preannuncia in salita per via della pioggia. Alessia con l'acqua va come un pescetto e lavora tantissimo con Davide per trovare la giusta configurazione sul bagnato. Il Merlo invece non può cambiare nulla oltre alle gomme e bisogna pure insistere perchè rinunci a usare un paio di Metzeler che si porta dietro da 2 anni nel furgone.
Ma il Merlo è contento perchè per la prima volta nella sua vita ha un box. Passa così la notte sotto la doccia bollente nel tentativo, vano, di togliersi di dosso dolori e acciacchi come le 6.000 ernie cervicali che sembra si riproducano come conigli. Oltretutto di fianco a noi c'è pure un "Night Club" a giudicare dalle tipe. Ah no: è il team di Dario Marchetti. Che dire? Non sarà veloce come i suoi compagni d'avventura ma di certo sa come godersi la vita.
La sessione di prove libere comincia alla grande: Fabrizio inizia a girare e ben presto mi ritrovo col cronometro in mano spaesato come un adolescente che aspetta invano la ragazzina che gli ha dato buca. Al muretto l'amica di Alessia che prende i tempi (scusami ma coi nomi sono un disastro...) mi chiede se Merlin è già passato: "No. Credo sia già caduto a questo punto. Son passati 3 minuti..." E infatti...
La nuova carena non ha fatto in tempo a essere proclamata come la più bella della 200 Miglia che già l'ha battezzata.
Le molle son troppo dure, sia davanti che dietro. Sarebbero dure per l'asciutto, ma con la pioggia pare d'essere sul ghiaccio. I danni per fortuna sono riparabili. Il semimanubrio di destra è andato come la pompa dei freni, ma per il resto son solo graffi e qualche vite sarà rimpiazzata da fascette. Bicio avrebbe voglia di andare a casa. Solo l'impegno preso con gli altri lo fa resistere. Alessia insiste per fargli smontare il mono:
- A parte che qua ci vuole un'ora e mezza e poi? Poi mi tocca di rimontarlo così com'è: ho solo questo!!



Ma dove non arriva la velocità si supplisce con le finezze tattiche: sarà il Merlo a prendere il via e ha le idee chiare su come avvantaggiarsi:
- Quando danno il via mi metto a correre verso il traguardo! Vuoi vedere che in testa almeno per un po' ci rimango? Corro forte a piedi!
- E poi?
- Poi torno indietro e riprendo la moto.
Comunque non è che avese tutti i torti. Nella partenza stile Le Mans di una volta è uno dei primi a prendere posto in sella.  Ma la pista fradicia lo costringe ad accelerare piano piano e transita 14°... per qualche giro. Il video, come si intuisce dai commenti non l'ha preso uno dei nostri.
Dopo una manciata mi ritrovo nella situazione della mattina: non passa. Avvisiamo Alessia di prepararsi ma forse non capisce cosa diciamo dal muretto e rimane a guardare il monitor.
Il Merlo rientra con una mano sola. Nell'altra stringe la manopola destra sfilatasi dal manubrio!
- Ho fatto il Correntaio con una mano sola! I commissari mi guardavano con gli occhi sgranati. Mi pareva di avere un joystick, quando si dice far le curve col gas in mano!!



Per fortuna invece la Falzoni vola mentre Davide fissa più saldamente possibile 'sto gas maledetto, purtroppo dopo pochi giri rientra anche lei, scende dalla moto ed entra nel box di corsa gridando: "Si sta asciugando, la pista si sta asciugando!"
E allora? Che facciamo? Buttiamo delle secchiate d'acqua sull'asfalto? Le gomme da asciutto nessuno ancora le monta, quindi la sosta imprevista diventa una bella perdita di tempo. A questo punto urge spiegare le modalità di questa endurance: è più una staffetta che una gara di durata tradizionale. Gli equipaggi sono da due o 3 piloti e si può usare più di una moto. I piloti devono stare da un minimo di 20 a un massimo di 50 minuti in pista. Un solo addetto (Davide nel nostro caso) può toccare le moto in pit lane. Dopo aver messo il cavalletto alla moto rientrante, si tirà giù quella partente.
In parole povere: Alessia scendendo dalla moto costringe Merlin a partire quando ancora doveva allacciarsi la tuta. Si infila i guanti prima del casco e non riesce a stringere il cinturino come vorrebbe. Riparte con pista più asciutta, ma siccome noi abbiamo del culo... ricomincia a piovere. Decidiamo così di indicargli il rientro a ridosso dei 20 minuti da regolamento. Inutile insistere, va troppo piano messo così.
Siccome i primi 2 intempestivi cambi ci han fatto perdere un sacco di tempo il Merlo si piazza al limite del box su una sedia con casco, tuta e guanti ben allacciati così:



Rimarrà fisso in questa posizione per ben 40 minuti!!
L'atmosfera da gara di fine stagione e i tempi alti danno la solita smania a Martino che propone di fare un'endurance pure noi. "In 2.41 ci giravo anch'io! C'era asciutto però..." Si discute la scelta della moto: a Cave va bene tutto tranne la Kawasaki per motivi religiosi. Martino: "Direi Ducati ma poi mi date del fissato". Io che sono antico come il brodo propongo la mitica RC30. L'idea non dispiace ma è troppo vecchia. Si conviene che la moto giusta è la RC45. Il più è trovarla. Per l'assetto non c'è problema: siamo tutti abbastanza vicini al quintale. Devo però ringraziare particolarmente Martino per avermi prestato un "poncho" per i momenti più umidi passati al muretto. Con la maschera di Scream avrei potuto fare "dolcetto o scherzetto" box per box.
Intanto i tempi di Alessia sono vicini se non migliori di tanta gente davanti, recupera qualche posizione e conquista un tutto sommato buon 12° posto assoluto che però è addirittura il 4° di classe! Caspita, quasi quasi ci scappava il podio. La Falzoni fa i complimenti anche a Fabrizio "E che c'entro io? Hai fatto tutto te! Anzi mi spiace che ti ho pure rallentato".
Vincono l'assoluta i compagni di Marchetti (che andavano 10" più forte ... ehm ehm...) ma sul podio la gloria è tutta per lui che sfoggia un sorriso commerciale alla Adriano Galliani.


Come sempre si ringraziano tutte le persone intervenute, da Alessia Falzoni a Davide e tutto l'entourage famigliare della pilotessa romagnola, Cave e il suo babbo, Martino e la Patty e anche quelli che non conosco.
Ma soprattutto Marchetti e le sue "accompagnatrici" per la "visuale"!!


Beh alla fine ci siamo divertiti come sempre, però, grazie anche al ritardo con cui ho scritto della 200 Miglia vorrei dedicare questo post a una persona che non c'è più.
E' venuto a mancare Nonno Merlin, al secolo Walter ma più volte citato come "Nonno Kanemoto". Siamo certi che se fosse stato in salute una sua battuta avrebbe chiuso questo pezzo nella maniera migliore.




lunedì 12 novembre 2012

DELIRI DI FINE STAGIONE

Il Gp di Valencia della MotoGp è stato per certi versi l'esempio più brillante della scarsa vena dei commentatori italiani. Quasi a farlo apposta visto che era l'ultima gara della stagione, è andato in onda un tale campionario di strafalcioni, imprecisioni, puttanate che a confronto la confusione in pista è stata poca cosa.
E pensare che ho rischiato di perdermelo a causa del bisogno impellente di mio suocero di risintonizzare la sua tv... proprio al momento del via.
Torno in salotto e trovo in testa Espargaro! Ma che cazzo è successo? Non mi aiuta Rangheri che si lancia in improbabili pronostici sul dominio delle CRT su pista bagnata. E per avallare questa sparata chiede l'appoggio di De Angelis che li aiuta così: "Non ho mai guidato né una CRT né una MotoGp 1000..." Ah cominciamo bene. Meno male che posso riavvolgere e vedere cosa è successo. Togliendo il commento però...

Ci sono 4 piloti (Hayden, Bautista, Crutchlow e soprattutto Pedrosa) che decidono di passare alle slick dopo il giro di ricognizione e partono così dai box. Altri, tra cui Lorenzo e diverse CRT, avevano deciso per le gomme da asciutto già in griglia. Altri ancora come Dovizioso, Stoner e Rossi partono più prudentemente con gomme rain e si fermeranno dopo una manciata di giri per cambiare moto. Tanto basta per mandare la testa in culo a tutta la cabina di commento che dopo 2 giri non capisce più un cazzo.
Hayden ad esempio cade subito ma i nostri se ne accorgono dopo un quarto d'ora per un replay. Non si rendono conto del recupero di Pedrosa che dopo una manciata di giri è già addosso a Lorenzo che con le slick partiva in prima fila.
Idem per il rimontone di Stoner, unico ad avere un passo decente tra quelli che han cambiato moto in corsa. Addirittura Beltramo va nel box Gresini a dire che il podio di Bautista è sicuro mentre lo spagnolo perde appena ... 2 SECONDI al giro.
Nemmeno le immagini più eloquenti fan riprendere dal torpore Meda & C. La caduta di Crutchlow per loro è "strana". Già. Una frenata in discesa a moto inclinata sull'umido con le slick non dovrebbe essere poi così pericolosa. E io che mi chiedevo come facessero a stare in piedi.

Il momento di maggior stordimento si ha quando Dovizioso si sdoppia da Pedrosa per riprendersi la posizione lasciata ad Abraham dopo un'uscita di pista. Per Meda è "una illusione ottica" (!!!) o addirittura "forse pensa che sia l'8° che lo sta andando a prendere allora, nel dubbio, faccio la staccata e poi guardo". Signori ma sniffate la colla o avete perso l'uso della vista? Cazzo siete seduti in una stanzina con un monitor a 20cm dal naso, avete i crono in tempo reale (e non premendo F5 ottomila volte) e a momenti vi devono telefonare da casa perchè diciate cosa accade in pista!!

In compenso coprono di complimenti Nakasuga, al punto dal definirlo "veloce". Eccerto, il fatto che TUTTI lo abbiano passato come se fosse su una Vespa 50 per POI cadere non fa testo. Probabilmente stava collaudando un nuovo raggio psionico per Rossi. Il nipponico si guadagna così l'onore di venire intervistato dal principe degli inviati: il poliglotta Beltramo. Siccome nel Paese del Sol Levante non trascurano nessun dettaglio è presente pure un interprete per tradurre dall'inglese al giapponese. Peccato manchi un secondo interprete per il "beltramese". L'interprete ha la faccia ancor più sbigottita del pilota quando Paolone comincia a snocciolare frasi senza senso in una lingua che si sta inventando sul momento. Alla fine però pone una domanda fondamentale a parte il fatto di non essere una domanda: "avevi le gomme giuste! ... Ha fatto segno di sì con la testa". Già gli han tradotto che sei scemo.
Commovente invece Bollini che apprende dal Maestro l'arte dell'attesa davanti al Motorhome. E' quello di Lorenzo, ma mezzora dopo Jorge da quel motorhome è uscito e sta parlando con la sua squadra ignorando bellamente il clone di Budel. L'avrà scambiato per un paracarro.

Ma se la telecronaca ha fatto particolarmente cagare, "Fuorigiri" non poteva essere da meno. Inizialmente potevo pensare che fosse solo il clima da ultimo giorno di scuola poi però ho capito che era una gara a chi sparava la stronzata dell'anno. Il premio doveva essere bello grosso visto l'impegno profuso da Pernat che grazie a una combo micidiale ottiene un "PERFECT" imbattibile: ogni singola sillaba pronunciata dal manager ligure trasuda cazzate. Può anche essere però che si trattasse di un sosia vista l'assenza di occhiali da sole. Infatti la prima che spara è che "il binomio Honda-Pedrosa è più forte di quello Yamaha-Lorenzo". Il vero Pernat diceva che "con Pedrosa la Honda è destinata a perdere SEMPRE".

Non mancano i discorsi di fuffa su Stoner che è diventato bravo adesso che se ne va. Anche se, come sottolineava Meda "due titoli non sono 9 o 15" Eh due numeri a caso proprio. Beh sai una cosa Guido? Forse era meglio continuare a vedere Stoner con due miseri titoli che vedere un 9 volte campione del mondo che arriva dietro non a una, non a due, ma a ben 3 CRT. E staccato di 25" da un pilota con la valigia mezzo sciancato che corre con una moto scartata proprio dal campionissimo.
Solite note a proposito di Lorenzo. Persino quando è lui a fare una puttanata che gli poteva costare caro rimane il migliore. Non è lui che sbaglia, è la Honda che va forte.

Ma è quando si materializza Valentino Rossi che Carletto si scatena pronunciando frasi meriterebbero una colata di cemento sulla facciata del Duomo di Milano per essere incise a memoria futura. Eppure era partito bene pure Beltramo parlando di una "concatenazione di eventi" per spiegare che gli avversari vanno più forte. A 'sto giro poi si devono essere concatenate pure le CRT. Ed è sempre Beltramo a spiegarci che essendo stretta la parte asciutta della pista, con la Ducati si fa più fatica perchè allarga. Però, conclude il portatore sano di sudore, il bicchiere è mezzo pieno: la stagione è finita!
Si passa poi a Bobbiese che parla di palle per passare in Yamaha. Ma non dicevano la stessa cosa per andare in Ducati. Allora se ci volevano le palle ad andare in posto, beh bisogna non averle per fare lo spostamento opposto, no?

Ma Carletto non ci sta. Deve andare oltre e sfodera la combo di cui sopra. Una serie inarrivabile di falsità, mischiate nel tempo mettendo in relazione eventi del tutto scollegati e distanziati di anni. "Per me Vale sei un po' come uno Tsunami". E adesso sedetevi.

1. "Nel 2003 hai lasciato la Honda perchè volevano che dicessi che vinceva la moto (?!). Ti ricordi? E poi li hai massacrati per un paio d'anni"
(Eccerto lo chiudevano nel box legato a una sedia prendendolo a schiaffi finchè non ammetteva di essere una merda e che la moto andava da sola.)

2. "Poi nel 2006 la Michelin ti ha fatto perdere il Mondiale qui a Valencia con una gomma un po' così. E la Michelin è sparita dal Mondiale" (veramente la Michelin c'era ancora fino al 2008 sulle Honda finchè non cambiarono pure loro e poi venne introdotto il monogomma cui la Casa francese non era interessata. E a Valencia Rossi ammise di aver sbagliato. Cosa c'entrano le due cose?????)

3. "Vai via dalla Ducati e sostituiscono il responsabile tecnico" (sì ma appunto il primo a essere liquidato è stato Rossi. Fosse rimasto e avessero mandato via Preziosi questa stronzata poteva avere un senso).

E Rossi ride.
A parte che fino a qualche tempo fa Pernat sosteneva che fosse proprio il 46 ad aver cambiato in meglio il destino di TUTTE le aziende per cui ha lavorato. Oggi con la stessa delirante illogicità cerca di dimostrare che chi non lo accontenta fallisce miseramente un attimo prima di venir smentito a proposito di Preziosi. Mentre su tutto il resto nessuno apre bocca.

E' proprio come l'ultimo giorno di scuola: manca la voglia persino di mandare a quel paese i professori più antipatici.

giovedì 1 novembre 2012

I COCCOBRILLI

A volte serve un sacco di tempo.
A volte serve la faccia tosta.
A volte sembra più una questione di alcool preso in dose massiccia.
Come se avessero ricevuto un ordine dall'alto, i giornalisti italiani tutti, dalla tv alla carta stampata, fino ai siti più merdosi ora tutti i giornalisti e commentatori che gravitano attorno alla MotoGp si sono accorti di una cosa che a qualcuno potrà sembrare inedita: Casey Stoner va forte in moto.


No, non stiamo dicendo che sia il più forte di tutti i tempi o anche solo di questo tempo. Non stiamo dicendo che sia il più talentuoso (quello lo dice persino Lorenzo!!). No. I saccenti d'ogni ordine di grandezza oggi sentenziano che Stoner è persino spettacolare nella guida.
Domanda che non sia mai voglia essere in alcun modo ineducata: ma voi avevate la testa ficcata nel culo?
Pare quasi che Stoner sia un debuttante. Uno venuto dal nulla. Una wild card improvvisata, presentatosi con una moto fatta in casa e tenuta insieme col nastro isolante. Uno che fino a una settimana fa era solo un pescatore col sogno di emulare Sampei. Uno che manco sapeva se la frizione sta a destra o a sinistra del manubrio.
Poi scopriamo che a Philip Island ha vinto per la SESTA volta. Di fila.
Però oggi chissà perché son tutti lì a fargli i complimenti a dire quanto e bravo e persino che è un peccato si ritiri! Lo dice, purtroppo, la stessa gente che lo dava per finito dopo l'annuncio del ritiro e che gli dava dell'ingrato. La stessa gente che sosteneva non fosse più lo stesso.
Come sia possibile che oggi uno Stoner sulla moto migliore desti tanta meraviglia alla sesta vittoria a Philip Island rimane un mistero. Non era forse più eclatante quando ci riusciva con una moto che gli altri portavano sul podio al massimo un paio di volte l'anno? Gente che ha pure vinto dei Gp come Capirossi (eccezion fatta per la botta di culo in un flag to flag), Melandri, Hayden. Per non parlare di Rossi che ancora oggi viene giustificato dicendo che la Ducati non segue le sue indicazioni. E come mai prima di queste benedette indicazioni la stessa moto veniva definita "MISSILE"? Pare che del missile sia rimasta solo la "m".
Risultato: "Stoner è l'unico vero fenomeno degli ultimi DUE ANNI". E prima che faceva? La calzetta?

Sarà ma a me pare un modo un po' contorto di ridimensionare Lorenzo. Come faccia Cereghini a definire "un talento NORMALE" uno che quando fa una gara di merda arriva secondo, non si sa. Se quello del maiorchino non è granchè, che bisogna dire del talento degli altri? Sono forse dilettanti allo sbaraglio usciti da un talent show?
Io non mi sono certo entusiasmato per la serie di piazzamenti di Jorge andata avanti per quasi 4 mesi con una sola vittoria senza le HRC al traguardo. Ma non mi sembra nemmeno corretto pensare che quello sia il massimo che può esprimere. E' che non aveva bisogno di fare di più. Forse l'unico neo è stata quella manina alzata in Malesia. Il merito (o la colpa) è di un sistema di punteggio che premia un secondo posto quanto un primo e punisce un errore di troppo con un divario incolmabile.

Infine Pedrosa.
Perdente di lusso capace al massimo di vincere 2 Gp a stagione secondo i commentatori, è poi diventato quello che "si è sbloccato" con l'infortunio di Stoner. Come se avesse ricevuto particolari poteri. Invece no: semplicemente senza Stoner fra i piedi ha potuto vincere tutte quelle gare in cui era arrivato 2° l'anno prima come Indianapolis ed Aragon ad esempio. Più che sbloccarsi lui, si è sbloccata la Honda divenuta più competitiva, solo che fino all'infortunio del compagno il conto delle vittorie era 4-1 a suo sfavore e ora è 6-5 a favore. Provate a togliere Casey dall'ordine di arrivo di ogni Gp disputato nel 2012 e scoprirete che il suo ruolino non è dissimile da quello di Lorenzo: un solo 3° posto e tutta la stagione fra il primo e secondo. Vi pare poco?? E' questo il motivo che spinge spesso i team che puntano in alto ad avere un solo pilota in grado di vincere il Mondiale. Alla Honda ne avevano due.

Tutto questo mentre ancora un buon 50% delle prove libere e delle qualificazioni viene dedicato al cercare di capire i problemi della Ducati, come se prima non ne avesse, anzi, fosse addirittura a livello delle migliori quando UNO andava forte e gli altri andavano come ora.
E allora? Allora la storia delle ultime 6 stagioni, quelle in cui Stoner ha SEMPRE vinto in Australia viene riscritta in un giorno: oggi vince sulla moto migliore perchè è un fenomeno, ieri vinceva senza esserlo. E nessuno dice di essersi sbagliato. Nessuno dice di aver preso un abbaglio. Convinti oggi come allora di essere acuti osservatori e di non mancare un colpo.
Solo un telecronista tempo fa ammise di aver impiegato 2 anni a capire che Stoner era forte davvero e non per una serie di coincidenze. Peccato sia anche una persona che ha passato gli ultimi 10 anni della sua vita nel paddock e non perde occasione di far pesare la sua presenza a stretto contatto coi protagonisti.
Un po' come uno Chef che non distingue la merda dallo stufato di carne.

Voi ci andreste a mangiare da uno così?
Per fortuna che mia moglie ha un ristorante...