In attesa che pure la MotoGp si degni di cominciare (dopo essersi fatta attendere manco fosse una bella donna) ci siamo cuccati un altro week-end da malati di motori, in ordine sparso: Superbike, Formula 1, e per chi se ne interessa pure V8 Superstars e Ferrari Challenge. Insomma gare da farsi venire il vomito e dire basta.
L'insieme piu' che eterogeneo delle gare ci ha fatto riflettere su un paio di cose. Perche' ognuna a modo suo e' esempio di cosa funziona e cosa non funziona nelle competizioni odierne.
MENO GRIP E CAVALLI QUANTO VI PARE
Mi e' capitato tempo fa di vedere un filmato in cui un pilota del campionato britannico turismo "riabbracciava" la sua ex Sierra Cosworth e sosteneva: "piu' potenza che aderenza; cosi' deve essere un'auto da corsa".
Invece i regolamenti (praticamente tutti) limitano in maniera blanda l'aderenza e castrano sempre di piu' le potenze. Con motori bloccati in cilindrata, frazionamento, potenza e sviluppo, e' poi logico che si investa sul tenere in strada le auto il piu' possibile. Si e' arrivati cosi' a macchine che vanno in maniera simile e fanno la differenza in curva dove pero' non si passa.
In F1 si corre con dei V8 da 2400cc, saran 40 anni che non si correva con motori cosi' piccoli e non sovralimentati, mentre 25 anni fa c'erano motori turbo da 1200cv in qualifica con una aerodinamica che oggi sarebbe ridicola.
Ma almeno in F1 hanno tagliato qualcosa di elettronica cosa che in MotoGp non e' nemmeno stata toccata. Poi ci si lamenta se bastano 2 decimi al giro di differenza a rendere irrangiungibile uno o due piloti rispetto agli altri.
Il limite non deve essere una linea sottilissima, raggiungibile da pochi e oltre il quale si cade o si sbatte inesorabilmente. Il limite deve essere apparentemente accessibile dai piu' abili, largo da permettere diverse interpretazioni del tema e superabile senza grosse conseguenze.
In poche parole: la prima curva di Portimao. Si puo' osare, a volte puo' andare bene a volte no, ma male che vada si rientra e ci si riprova.
Poi ci sono gli altri ingredienti oltre a piste come Portimao con curve affrontabili in 100 modi diversi: equilibrio tecnico e un po' di sano scivolamento che purtroppo in F1 si ha solo quando la pista e' sporca e bagnata.
E infine, perche' no: un po' di sportellamento (ovviamente per le sole 4 ruote). Perche' se sfiorare un avversario ti fa perdere una bavetta di carbonio indispensabile per la tenuta (sul secco), cio' inibisce i sorpassi.
Se invece una bella smusata ti permette di continuare col paraurti a penzoloni, ogni staccata e' buona per fare del danno.
PROPOSTA DEFICIENTE
Ogni tanto qualcuno la tira fuori per scherzo, ma comincia a essere una cosa cui pensare: allagare la pista o perlomeno inumidirla prima di ogni Gp di F1.
Su un circuito che ci ha quasi sempre dato gare noiose, l'acquetta pre-gara e' stata fondamentale. Non tanto a livello di cervellotiche tattiche (per fortuna non ci sono piu' i rifornimenti) ma per la variegata alternanza di errori anche minimi, come puo' essere uscire leggermente dalla traiettoria ideale e asciutta, e di sfrontati attacchi kamikaze.
Insomma la stessa F1 che aveva sbriciolato i maroni in Bahrein per l'assenza di sorpassi, ha divertito per eccesso degli stessi.
Onore a Button che evidentemente cosi' paracarro non e', e onore ad Alonso e Hamilton che hanno rimontato l'impossibile. Un po' meno onore nonostante il buon risultato a Massa che ha passeggiato per tutto il Gp (Alonso da ultimo alla prima curva lo aveva gia' ripreso a meta' gara... ehm ehm) facendosi sodomizzare da una mezza dozzina di piloti che lo hanno passato, ripassato e raggiunto nel finale.
Complice del ritmo blando anche la scelta di rimanere in pista (e per giunta incolonnate) le due Ferrari con gomme ormai esauste.
Ma proprio quando persino i fedelissimi Mazzoni e Capelli cominciavano a chiedersi se fosse la decisione corretta coi piloti che si dicevano veloci e rifiutavano il rientro mentre dietro andavano 1"6 piu' forte, ecco il colpo di scena.
IL PIANO B
Hamilton attacca, Alonso si difende rimanendo interno ma frena sullo sporco e va largo. il pilota McLaren incrocia la triettoria, lo spagnolo sembra spacciato: accelerare fuori dalla striscia asciutta e' oltremodo penalizzante.
Ma Domenicali, oramai beatificato, proprio quando si concretizza la possibilita' che l'ennesima tattica semi-bagnata sia stata una stronzata, spinge un enorme pulsantone per le emergenze, che in Australia era collegato al cervello di Webber, spegnendolo.
Risultato: Webber centra Hamilton e Alonso puo' tranquillamente proseguire mentre dietro si ammassano i rottami. Forse una compensazione della toccata ricevuta da Button che sembrava aver compromesso tutto.
Chi invece non trova alcuna compensazione e' Vettel. Stavolta son scoppiati i freni pare.
I detrattori del tedesco diranno che se capita sempre a lui un motivo ci sara'. Ci sara' pure, ma e' anche vero che la Red Bull e' piu' fragile delle sue stesse lattine, a cominciare da quelle ali che saltavano via e dalle sospensioni che si sbriciolavano sui cordoli. Ricordate?
Onore invece al Kubo polacco che porta una Renault in pre-pensionamento sul podio.
LA TERRA NON E' PIATTA
In Superbike invece si son viste due ottime gare a prescindere dal commento piu' o meno infuocato, aperte dall'inizio alla fine. Qui non c'e' stato bisogno di bagnarla la pista perche' Portimao e' bellissima cosi' com'e' e si son visti i piloti andare larghi e riprendere, uscire di pista e riattaccare.
In un'epoca in cui si spianano le montagne per fare piste sicure quanto noiose, ecco finalmente un tracciato stupendo, che fa su e giu' come quelli di una volta (Imola, Zelweg, Spa, Brands Hatch tanto per dirne alcuni).
A cio' aggiungiamo il solito merito di una competizione serrata: in gara 1 a un certo punto c'erano i primi 7 su 6 moto diverse, in gara 2 lotta a quattro con... quattro moto diverse. E peccato per Rea che poteva essere il quinto sulla quinta moto diversa.
Ha vinto entrambe le gare un 56enne che i soliti intenditori davano per finito.
Che ci sta a fare Biaggi in SBK? A vincere ogni tanto.
Semmai chiediamoci che ci e' stato a fare Melandri in MotoGp.
APPENDIC(IT)E
La gara delle V8 Superstar si segnala invece soprattutto per l'esordio, tutt'altro che necessario, di Prisca Taruffi come commentatrice per La7.
Ma dico io, ma almeno per pieta' lasciateci stare. Fate sentire il rumore di fondo di un vecchio 33 giri piuttosto, o una rana che scorreggia.
Gia' per dire mezza frase ci mette un quarto d'ora, del quale 14 minuti utilizzati per dire "eeeeeee..... mmmmmmmm..... aaaaaa.... mmmmfffggghh" poi spara una banalita' che pure mio nonno sapeva. E gli va bene che non ce l'ha di fronte, il mio nonno, che la manderebbe pure a cagare.
Tra le varie cazzate che questa signora ha ruttato segnalo giusto due perle per farne capire l'essenza:
A proposito di un pilota non a posto col set up
"Eeeeeeehhh..... maaaaaaa...... non e' molto a punto...... eeeeeeeee..... con la messa"
Si', ci manca solo il prete guarda.
Poi una Mercedes passa in accelerazione e con grande differenza di velocita' una Cadillac, uno normale penserebbe a una marcia saltata o un problema tecnico della vettura americana, ma l'analisi dell'espertona (seee...) e' illuminante:
"Eeeehhhhmmmmm... ma d'altronde sta girando in 1'59"e ventinoveeeee contro 1'59"trentatreeeee si vedeva che era molto piu' veloce..... eeeeeeeeeee ... e' stato bravo.... oooooooo mghfgmhmghfmmhfmhfm percheeeeeeeeeeeeee' ha aspettatooooo... oooo il momento giustoooooo per superare in sicurezza"
MA SON 4 CENTESIMI COGLIONA CHE CAZZO HAI VISTO???!!!
bel post boa!
RispondiEliminaè un po' triste sperare la pioggia per avere un po' di spettacolo, ma ormai è così... non mi stupirei se in futuro in barhein e abu-dabi si mettessero a versare migliaia di litri d'acqua in pista prima della gara... (con la classica sobrietà che contraddistingue gli sceicchi della zona)
belle gare un po' dappertutto, una parte di me cerca ancora di capire perché in F1 nessuno abbia pensato di mettere portmao (larga, lunga, con vie di fuga gigantesche): dev'essere la parte ritardata di me, ma dopo 2 secondi ci arriva anche lei...