martedì 7 ottobre 2014

ZUCCHE E CAPPELLACCI



Ci sono polemiche tipiche che si riaccendono ciclicamente e, che vengono sempre interpretate nella maniera più conveniente.
Ma forse domenica a Magny Cours abbiamo visto la parola fine all'eterno dibattito sugli ordini di scuderia: se devi farli come in Aprilia, meglio lasciar perdere!

Si sa, ordinare a un pilota di cedere la posizione è sempre un gran trambusto. Alla Ferrari ci han fatto il callo con Barrichello e Schumacher anche se forse la strategia venne attuata troppo presto, il che può portare a situazioni sconvenienti. Come il 1999 dove a Eddie Irvine fu ordinato di non sorpassare il suo capitano (sempre Schumi) col tedesco che poi a fine stagione si ritrovò nel ruolo opposto a causa di un infortunio e corse (da campione) per il gregario in lizza per il titolo.

Però ecco forse a cambiare non è tanto la situazione che poi è sempre la stessa: un pilota può vincere il titolo, l'altro no. A cambiare è semmai il modo in cui si dispone l'ordine, la tenuta della squadra, il rispetto per i compagni, la dedizione alla causa, gli stimoli dei protagonisti; in una parola, la testa.
Perchè dare un ordine di scuderia a Massa ad esempio è già più difficile: bisogna che capisca il perchè, poi gli va ripetuto, chiesto ancora una volta e sperare che lo faccia senza rendere il tutto molto ridicolo.
Ma Melandri ha toccato una vetta mai raggiunta. Un misto di ipocrisia e menzogne in una bella sceneggiata per passare come una povera vittima.

Aprilia ha un solo pilota in lizza per il Mondiale Superbike, il povero Guintoli. Povero perchè da quando la RSV4 ha messo le ali, il più veloce è diventato il suo compagno. Dopo una serie quasi ininterrotta di vittorie di Melandri a 4 prove dalla fine e dopo aver fatto finta di nulla a Jerez, all'italiano viene chiesto di dare una mano. Lo sanno tutti, è ufficiale, persino Meda vede "un Melandri in versione scudiero" dopo 3 curve.
Ma Guintoli fa la sua gara, passa uno a uno i rivali, stacca le Kawasaki e a 5-6 giri dalla fine potrebbe/dovrebbe poter tirare i remi in barca.
E invece no.
Il suo compagno corre come un indemoniato, lo rimonta prendendosi pure dei rischi e parte la sceneggiata. Quando poteva benissimo rimanere a debita distanza e nessuno se ne sarebbe accorto, arriva a prendere il codone dell'altra Aprilia e dai box mettono la lavagna con "faccina triste" (ma anche un po' incazzata).
Per me i dettagli sono importanti.

Com'è che il box Aprilia usa una "emoticon" apposita per segnalare a Melandri di non passare Guintoli?? Allora vuol dire che lo sai, che siete d'accordo, che quel simbolo ha un significato, codificato, messo nero su bianco, condiviso, accettato. No? O vogliamo credere che in Aprilia a una manciata di giri dalla fine si sian messi a dire "oh porca miseria come facciamo a dirgli di stare dietro? Qualcuno ha una faccina triste in tasca? Perchè magari quella la capisce al volo!!" In Kawasaki invece all'ultimo momento scatta un cartello ben più esplicito, quasi spiegato nella maniera più elementare. In Aprilia invece si vede che c'è un accordo precedente.
Infatti Melandri come vede la faccina passa subito Guintoli, lo stacca pure per poi PLATEALMENTE rallentare e far segno di passare.
Un gesto elegante qualcuno lo ha definito. "Ha voluto far vedere che lui è il più forte". No ha solo voluto far vedere che ha obbedito a un ordine per chiudere il conto.
Poi però in Gara 2 non l'ha fatto. Perchè?

Le scuse di Melandri sono patetiche:
- una gara basta e avanza
- volevo poter guardare mia figlia negli occhi e dirgli che le cose vanno meritate
- ho degli sponsor personali cui devo rendere conto
- così sono terzo in classifica

1. una gara non basta, se cedevi 2 volte magari in Qatar potevi farti gli affari tuoi, ora ti toccherà rifarlo. Volpe.
2. tua figlia è neonata e quando sarà grande spera che del team Aprilia non ci sia nessuno che le insegna cosa vuol dire un accordo
3. gli sponsor personali da quando pesano più di chi investe milioni nel progetto di una moto da corsa schierata ufficialmente da una azienda che ti paga profumatamente??
4. eri terzo in classifica anche se arrivavi dietro Guintoli.

E allora si torna al discorso di partenza: se c'è della testa non serve nemmeno dare ordini, a chi non ha testa non bastano nemmeno le legnate.
Un vecchio adagio ferrarese dice che con certe zucche non si possono fare buoni cappellacci.
Non vi dico a chi vanno date le zucche guaste per educazione, che sennò pare debba rendere conto degli insulti a qualcuno.

P.s.
pistola